Penso che molti vi abbiano discusso; nel mio piccolo ho letto una parte dell'opera di Marlowe a scuola, e fin da subito l'ho ammirata. A parte la sua eleganza e bellezza, simile a Shakespeare, sono stata estremamente affascinata dalla parte finale, l'ultima ora di Faustus. A una prima lettura era sorta in me una domanda: perchè Dio non lo salva? Dai versi era chiarissimo il desiderio di Faustus di salvarsi, di ricongiungersi a Dio:
"Salterò fino al mio Dio! Chi mi trattiene?
Guarda, il sangue di Cristo che inonda il cielo!
Una goccia e mi salvo! Mezza! Oh, Cristo!
Non mi strappate il cuore perchè lo nomino!
Ma io lo chiamerò! [...]
Mezz'ora è trascorsa; presto sarà la fine!
Oh Dio,
se non vuoi perdonare la mia anima,
per amore di Cristo, che col suo sangue mi ha riscattato,
fissa un termine ai miei tormenti. [...] "
Ma un'affermazione di mio fratello mi ha fatto pensare: lo ha fatto per paura? Il suo desiderio era unicamente quello di rifuggire la punizione?
Infine durante l'interrogazione di oggi di letteratura inglese un'affermazione della prof mi ha fatto capire meglio: essenzialmente la colpa del Faustus è quella di ricercare il perdono, ma di non crederlo possibile: la stessa di Giuda: Dio non può salvarmi.
"Ma dov'è! Se n'è andato! E lassù Dio
stende il suo braccio e mi fissa arcigno:
Colli e montagne, crollatemi sopra,
nascondetemi all'ira di Dio tremenda!"
Peccato umano è il rigettare l'Infinita Misericordia di Dio
Brava sorelletta!
RispondiEliminaMica tanto. Bravo Marlowe!
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