Sperduto sulla cima di un paesino sul lago maggiore c'è una chiesetta abbastanza vecchia da essere considerata un luogo sfruttabile per il turismo, benchè non contenga eccezionali opere d'arte o vi si noti la mano di artisti famosi. Anzi: è tutto anonimo, probabilmente dipinto da artisti di maestranze del paese stesso o comunque di centri un po' più importanti ma vicini. è un esempio di architettura ( e pittura) rurale: in chi l'ha costruita e dipinta infatti si vedono benissimo la mentalità, la semplicità, la logica e la capacità della gente di un piccolo paese, senza maestri nè geni, ma piena di gente desiderosa di costruire una bella casa a Dio. E così bella lo è diventata: le pareti, pitturate e ripitturate presentano affreschi di epoche diverse. In tutte però emerge la stessa semplicità: i colori sono pochi, piatti e non troppo ricercati, le linee essenziali. In una scena di crocifissione i volti di Gesù, della Madonna e di San Giovanni sono dolci ed esprimono i sentimenti che, infine, tutti gli uomini, maestri o no, possono pensare fossero stampati in loro. In questa stessa scena e in un affresco ormai troppo rovinato per riconoscerlo, noto lo stesso particolare: sullo sfondo affiora il paesino stesso, quello per cui Cristo è morto sulla croce, a cui ha dato speranza e su cui veglia. Mi è sempre piaciuto questo aspetto: riconoscere e ricordarsi che Dio è nato, vissuto, morto e risorto, è interessato a tutti noi. Dietro all'altare c'è un dipinto con una Natività: spicca un re magio che si china sul Bambino con un'espressione di stupore e adorazione, di quella possibile solo a chi ha visto la Bellezza. E infine, in un angolo, c'è il meglio: un Gesù Bambino (grassottello da quanto poi mi hanno detto), assiso su una nuvola con al di sotto Maria e Giuseppe (penso) che vengono irradiati da due raggi. Il Suo Volto è così bello che mi son fermata almeno 5 minuti a contemplarlo, e non volevo staccarmene. è dolce e gioioso; calmo, sorridente ma nel contempo ripieno di gloria immensa. Sembrava dicesse: "Io vinco". Ma non con superbia: come per dire: Io vinco, non ti preoccupare, non aver paura: Io vinco.
E meno male.
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