Ieri vidi una vecchia serie televisiva sulle cronache di Narnia (di cui tralascerò il commento per fare un favore alle persone di buon gusto), o almeno un pezzo, fino a quando ho resistito, e notai come gli episodi del Principe Caspian e Il viaggio del veliero fossero collegati senza frapporre istante: i ragazzi ritornati in stazione si dividevano e chi andava in America, chi a scuola e chi da Eustachio Clarence. La cosa non mi piacque particolarmente: nei racconti passava un bel po' di tempo tra i due racconti. Ora non che non mi piacesse perchè avevano cambiato il libro (le licenze poetiche esistono), ma proprio per il fatto di non lasciare passare tempo: cambiava, e non di poco, il senso dei racconti di Lewis. Ora, quando un racconto riprende dopo molto tempo e ti presenta personaggi e situazioni anche molto diversi da quelli che hai imparato a conoscere io di norma ho due reazioni: da un lato sono molto infastidita perchè nel mio delirio di onniscienza voglio sapere tutto quello che è successo e che hanno fatto. Se ti perdi tanti eventi non puoi darne un giudizio né vedere il personaggio che cresce e cambia. A un uomo (=appartenente al genere umano) dà soddisfazione vedere un altro uomo che matura e cambia e, almeno per quanto mi riguarda, ha una spinta a seguirlo in ogni suo passo. Dall'altro lato è bello e sorprendente: è una curiosa scoperta di come colui che hai lasciato è diventato. Chi è diventato? E come? Che cosa lo ha fatto cambiare o gli ha permesso di restare sempre lo stesso? Chi ha incontrato in grado di colpirlo e trasformarlo? è un'inesauribile e stupefacente scoperta delle inestinguibili potenzialità umane e divine. Ogni elemento nuovo ha una motivazione che ha sede nel tempo lasciato nell'oscurità e che prima o poi verrà svelata. E intanto si vede cosa scorre via come l'acqua del fiume e cosa è tanto pazzo oppure forte e vero da rimanere. Purtroppo però è possibile farlo solo nei romanzi realistici e cioè quelli che raccontano sinceramente, senza riserve, l'umano.
sabato 26 febbraio 2011
venerdì 25 febbraio 2011
martedì 22 febbraio 2011
Terminato Thephilos
"E' così la realizzazione di questo libro è giunta a conclusione: lo stilo cessa di muoversi, il rotolo si riavvolge. E' mia più sincera speranza che il lettore torni alla luminosa parola viva delle Sacre Scritture con occhi rinfrescati, e che abbia sete per l'Unico che è il Verbo eterno. In Lui ciò che abbiamo considerato vecchio e familiare possa rivelarsi a noi come sempre nuovo."
Michael D. O'Brien, Theophilos, Nota dell'Autore
"Tolkien diceva che la grande arte è vedere la realtà in trasparenza, quindi non direi che il Signore degli anelli è una fuga dalla realtà: è una fuga nella realtà, un affondo; la riprova è la capacità che abbiamo a valorizzare quello che abbiamo davanti tutti i giorni: il Signore degli anelli termina con questa frase: “<<Sono tornato>> disse.” Questa è la frase di ogni lettore che chiuda una vera opera d’arte: trae un profondo sospiro e dice: sono tornato. Torniamo a guardare quello che avevamo già davanti con occhi nuovi e se non è realismo questo io non so che cosa realismo sia."
Edoardo Rialti
domenica 20 febbraio 2011
Gli amici
GLI AMICI – Francesco Guccini –
I miei amici veri, purtroppo o per fortuna,
non sono vagabondi o abbaialuna,
per fortuna o purtroppo ci tengono alla faccia:
quasi nessuno batte o fa il magnaccia.
Non son razza padrona, non sono gente arcigna,
siamo volgari come la gramigna.
Non so se è pregio o colpa esser fatti così:
c'è gente che è di casa in serie B.
Contandoli uno a uno non son certo parecchi,
son come i denti in bocca a certi vecchi,
ma proprio perchè pochi son buoni fino in fondo
e sempre pronti a masticare il mondo.
Non siam razza d' artista, nè maschere da gogna
e chi fa il giornalista si vergogna,
non che il fatto c' importi: chi non ha in qualche posto
un peccato o un cadavere nascosto?
Non cerchiamo la gloria, ma la nostra ambizione
è invecchiar bene, anzi, direi... benone!
Per quello che ci basta non c'è da andar lontano
e abbiamo fisso in testa un nostro piano:
se e quando moriremo, ma la cosa è insicura,
avremo un paradiso su misura,
in tutto somigliante al solito locale,
ma il bere non si paga e non fa male.
E ci andremo di forza, senza pagare il fìo
di coniugare troppo spesso in Dio:
non voglio mescolarmi in guai o problemi altrui,
ma questo mondo ce l' ha schiaffato Lui.
E quindi ci sopporti, ci lasci ai nostri giochi,
cosa che a questo mondo han fatto in pochi,
voglio veder chi sceglie, con tanti pretendenti,
tra santi tristi e noi più divertenti,
veder chi è assunto in cielo, pur con mille ragioni,
fra noi e la massa dei rompicoglioni....
sabato 19 febbraio 2011
Sempre più ridicola
mercoledì 16 febbraio 2011
E rideva mentre la sistemava...
La ballata del cavallo bianco è un universo quasi inesauribile di bellezza...
"Al mattino si mise la lancia sulle spalle
e rideva mentre la sistemava,
ma dovette piegarsi sulla lancia come su un bastone,
con l'animo tenace e umile di chi ride,
prima di vedere un pulcino o un vitello
di Colan presso Caerleon"
Gilbert Keith Chesterton, La ballata del cavallo bianco
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domenica 13 febbraio 2011
Fede
«La conoscenza della fede non acquieta il desiderio; anzi, lo accende ancora di più, perché tutti desiderano vedere ciò che credono»
( San Tommaso D'Aquino, Summa contra Gentiles, III, 40).
Carron ha detto che il senso religioso, dopo aver incontrato la fede, non si aquieta, ma anzi, si accende ancor di più...
Validi motivi per rimanere cristiani
"Gli uomini dell'Est scrutano le stelle,
per segnare gli eventi e i trionfi,
ma gli uomini segnati dalla croce di Cristo
vanno lieti nel buio.
Gli uomini dell'Est studiano le pergamene,
per conoscere i destini e la fama,
ma gli uomini che hanno bevuto il sangue di Cristo
vanno cantando di fronte alle ingiurie."
Gilbert Keith Chesterton, La ballata del cavallo bianco
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sabato 12 febbraio 2011
Cammino
"Ed io pensai: "Camminerò con te,
come l'uomo cammina accanto a Dio,
un ramingo che segue una stella vagante,
il cuore vagante di tutto ciò che esiste,
la croce ardente dell'amore e della guerra
che, come te, va avanti".
Gilbert Keith Chesterton, La ballata del cavallo bianco
giovedì 10 febbraio 2011
Il verbo di Dio
"Notate bene che ciascuna delle nostre anime contiene, in qualche modo, un pozzo di acqua viva; in ognuna c'è un certo senso celeste, un'immagine di Dio nascosta... Sta lì, il Verbo di Dio, e la sua opera attuale è togliere la sabbia dalla nostra anima, per fare sgorgare la sorgente. Questa sorgente è dentro di voi e non viene da fuori. Infatti, «Il regno di Dio è in mezzo a voi» (Lc 17,21).
Non fuori bensì nella casa la donna ha ritrovato la dramma che aveva perduta. «Accende la luce e spazza la casa» (Lc 15,8) dalle sozzure e dalle sporcizie che vi si erano accumulate per la sua tras E lì ha ritrovato la sua dramma. Per parte vostra, se accenderete la vostra luce, se vi servirete dell'illuminazione dello Spirito Santo, se «alla sua luce vedete la luce» (Sal 36,10), troverete la dramma dentro di voi. Infatti dentro di voi sta l'immagine del re celeste. "
Origene (circa 185-253), sacerdote e teologo
Omelie sulla Genesi, n° 13, 3-4 ; PG 12,233
“Sapeva solo che il bambino era la sua garanzia. Disse: Se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato”.
Cormac McCarthy, "the road"
martedì 8 febbraio 2011
La nostra vita è Epica
"Perdipiù, Theophilos, noi siamo dentro un racconto epico, grande altrettanto se non più dei miti degli dei. La storia non è ancora giunta al suo apice e alla sua conclusione, e non possiamo indovinare ciò che sarà."
Michael D. O'Brien, Theophilos
sabato 5 febbraio 2011
Quando la patria è una compagnia
Sull’Inghilterra incombe l’invasione.
Benché siamo ai confini del mare questa nave è la nostra patria.
Questa nave è l’Inghilterra.
Da "Master and Commander"
Osservate le stelle
"Osservate più spesso le stelle. Quando avrete un peso nell’animo, guardate le stelle o l’azzurro del cielo. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno, … intrattenetevi … col cielo. Allora la vostra anima troverà la quiete"
(N. Valentini - L. Žák [a cura], Pavel A. Florenskij. Non dimenticatemi.
Citata in un mio lavoretto su Aristarco di Samo, è un suggerimento valido e spettacolare per stare vicino a Dio.
giovedì 3 febbraio 2011
Altri soccorritori?
"«Padre, ho sempre udito di te grandi lodi, che sei guerriero di braccia e accorto di mente, ma troppo gran cosa dicesti. Mi prende stupore: due uomini non possono opporsi a molti e forti avversari: di pretendenti non ve ne sono dieci o solo il doppio, ma molti di più. Se costoro li affrontassimo tutti la dentro bada tornando di non punire gli oltraggi ad un prezzo amaro e atroce, ma pensa se tu puoi scoprire un soccorritore che ci aiuti con animo pronto».Gli disse allora il paziente e chiaro Odisseo: « E dunque io ti dirò, ma tu comprendimi bene e ascoltami, e pensa se a noi basterà Atena col padre Zeus, o se devo scoprire qualche altro soccorritore »."
L'Odissea, libro XVI
Quando siamo sorretti da Dio c'è bisogno da altro?
La strada
"Quando la donna lo vide lo abbracciò e lo tenne stretto. Oh, gli disse, come sono contenta di vederti. Ogni tanto la donna gli parlava di Dio. Lui ci provava a parlare con Dio, ma la cosa migliore era parlare con il padre, e infatti ci parlava e non lo dimenticava mai. La donna diceva che andava bene così. Diceva che il respiro di Dio è sempre il respiro di Dio, anche se passa da un uomo all'altro in eterno."
Cormac McCarthy, "La strada"
mercoledì 2 febbraio 2011
Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace...
«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele» (Luca 2, 29-32).
Dopo aver incontrato Cristo puoi anche morire: è così tanta la bellezza e la pienezza che invade il tuo cuore che sai che se morissi in quel momento moriresti compiuta. E sei tranquilla. Morendo così non lasceresti niente del mondo perchè te lo porteresti tutto dentro.
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