giovedì 27 gennaio 2011

Una scala verso Dio

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...
Ella, mentre cadea, la voce afflitta
      movendo, disse le parole estreme;
      parole ch'a lei novo un spirto ditta,
      spirto di fé, di carità, di speme:
      virtù ch'or Dio le infonde, e se rubella
      in vita fu, la vuole in morte ancella.

66      "Amico, hai vinto: io ti perdon ... perdona
      tu ancora, al corpo no, che nulla pave,
      a l'alma sí; deh! per lei prega, e dona
      battesmo a me ch'ogni mia colpa lave."
      In queste voci languide risuona
      un non so che di flebile e soave
      ch'al cor gli scende ed ogni sdegno ammorza,
      e gli occhi a lagrimar gli invoglia e sforza.

67      Poco quindi lontan nel sen del monte
      scaturia mormorando un picciol rio.
      Egli v'accorse e l'elmo empié nel fonte,
      e tornò mesto al grande ufficio e pio.
      Tremar sentí la man, mentre la fronte
      non conosciuta ancor sciolse e scoprio.
      La vide, la conobbe, e restò senza
      e voce e moto. Ahi vista! ahi conoscenza!

68      Non morì già, ché sue virtuti accolse
      tutte in quel punto e in guardia al cor le mise,
      e premendo il suo affanno a dar si volse
      vita con l'acqua a chi co 'l ferro uccise.
      Mentre egli il suon de' sacri detti sciolse,
      colei di gioia trasmutossi, e rise;
      e in atto di morir lieto e vivace,
      dir parea: "S'apre il cielo; io vado in pace."
"

Torquato Tasso, La Gerusalemme liberata, canto XII, ottave 65 - 68


    

1 commento:

  1. E' fra i miei canti preferiti, specie le successive ottave di Clorinda beata: leggile e tieniti forte.
    Che Gesù ci conceda di essere come Tancredi, strumento della salvezza di coloro che amiamo.

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