giovedì 30 settembre 2010

Santi

Oggi è San Girolamo:

Che cosa possiamo imparare noi da San Girolamo? Mi sembra soprattutto questo: amare la Parola di Dio nella Sacra Scrittura. Dice San Girolamo: "Ignorare le Scritture è ignorare Cristo". Perciò è importante che ogni cristiano viva in contatto e in dialogo personale con la Parola di Dio, donataci nella Sacra Scrittura [...]


Benedetto XVI


Sono curiosa: chi mi ha iscritto a Santi e Beati?

martedì 28 settembre 2010

Frammenti

Il vecchio sito mi da qualche problema nella visualizzazione di questa pagina, perciò, per non perdere nulla, la riporto qui.


Comincio a sentire il fastidio di essere al primo banco, sotto gli occhi del prof, anzi, dritta negli occhi... Non posso commentare e fare battute perchè mi beccano subito. Mi vedo privata quindi di una delle mie più grandi gioie scolastiche... Oggi ci ho provato due volte e subito sono stata beccata dalla prof di filo (che non si sa come mai, ti guarda sempre). Ma non posso lamentarmi alla luce di quello che ci siamo detti a gs: tutto è dono. Oltretutto ho appena finito di leggere “bianca come il latte, rossa come il sangue”, libro che non penso abbia bisogno di presentazioni e che consiglio. Anche qui c’è un passo sul primo giorno di scuola:
“Il mio sorriso dice senza parole che quando cominci a vivere davvero, quando la vita nuota dentro il nostro amore rosso, ogni giorno è il primo, ogni giorno è l’inizio di una vita nuova.
Anche se quel giorno è il primo giorno di scuola.”
Anche se sei nel primo banco.
Da tempo trovo un po’ di difficoltà nel recitare il rosario per il fatto che mi è così familiare che spesso dimentico il vero significato delle parole. Perciò, tornata da Lourdes ho adattato lo strattagemma di recitare le ave maria in lingue diverse (al padre nostro non ci sono ancora arrivata). Oggi ho capito la bellezza di pregare in latino: nella lezione di italiano su umanesimo e rinascimento viene fuori la frase: si ritorna al latino anche perchè è una lingua comune a tutta Italia e anche all’estero. E ciò non si esaurisce nell’Umanesimo: è anche uno dei motivi per cui il Papa recita la Messa in latino e per cui a Lourdes la Messa internazionale era in gran parte in questa lingua tutt’altro che morta, anzi lingua di un unico popolo vivo.
Lezione di Italiano, ripasso del medioevo: “... I testi vennero interpretati in modo sbagliato perchè in chiave cristiana...”
Non è vero: l’umanità è la stessa, il Cristianesimo dà nuova luce a tutte  le cose: ergo si riconosce l’umano nei testi antichi alla luce del Cristianesimo. Il Cristianesimo ha dato una nuova consapevolezza all’uomo.

lunedì 27 settembre 2010

Les miserables

Giovedì ho finito di leggere I Miserabili, di Victor Hugo. A parte l'annotazione che mi son messa a piangere (mai capitato per un libro!!!!!!!!!!!) e ho riempito tre fazzoletti, sono rimasta davvero colpita per una verità che ci si scopre dentro: il cuore dell'uomo è così profondo che non si può giudicarlo e Dio ripesca ogni avvenimento per cercare di salvarlo. Il personaggio di Jean Valjean è inventato; ma quanti ne esisteranno con nomi diversi, nel mondo?

Villon

"Mais ou sont les neiges d'antan?"
Ma dove sono le nevi di un tempo? Questa era la consegna di un compito a casa che voleva far riflettere sulla caducità della vita e della bellezza. Non volevo affrontare questo compito superficialmente e perdendo un'occasione, perciò mi sono impegnata di fronte ad esso, soprattutto grazie a una testimonianza letta sul blog di Ser Jacques. Cosa centro con il fatto che il tempo passa? Come posso sopportare che qualcosa vada perduto?
[...]Ogni secondo della nostra vita va usato per costruire qualcosa che non sia effimero, che nutra il cuore e sia eterno: "Passeranno i cieli e passerà la terra; la mia Parola non passerà". Ecco che sotto la luce di Dio tutto ha senso: guardi al futuro e non lo vedi come una serie di circostanze che porteranno alla morte, ma come un'occasione e un'affezione che Lui ti da per crescere, per avvicinarti a Lui ed esserGli abbracciato ancora più strettamente. E quando sei amato non importa se sei giovane, vecchio, bello o brutto. Sei felice lo stesso. [...]

Villon doveva essere molto caro a Dio. La sua vita è stata quella di un disgraziato, di un miserabile (vedere post successivo!) e Dio lo ha sempre salvato. Ha rubato e Dio gli ha restituito il tempo da vivere. Ha ucciso e Dio gli ha restituito la vita. Dopo essere stato in prigione ha dovuto abbandonare tutto ciò che aveva e andarsene. E cosa avrà fatto dopo? Voci dicono che si sia messo a produrre rappresentazioni sacre (e mi viene in mente la bellezza della passione di Sordevolo), dopo essersi convertito avendo sentito vicina la morte. Se ha prodotto qualcosa di così bello la sua vita sarà stata più che utile. Mi viene spontaneo il paragone con un personaggio di fantasia, un altro miserabile che dopo aver rubato e peccato ha creato un mare di bene. Poi mi colpisce come il suo essere uomo esplode dalla "ballata degli impiccati". Stava per morire (almeno così pensava), e qualcuno ritiene normale il pentimento. Ma non invidia, indulta o si adira col mondo: lo riconosce pieno della sua stessa umanità e riconosce come la pietà e la preghiera siano le sole cose che possono salvare lui, peccatore, assassino. Non un suo sforzo, ma l'amore degli altri.

La ballata degli impiccati

Fratelli umani che dopo noi vivete,
non abbiate con noi i cuori induriti,
perché se avete pietà di noi, poveri,
Dio avrà più presto pietà di voi.
Voi ci vedete qui, in cinque, sei, appesi:
quanto alla nostra carne, troppo nutrita,
dopo molto tempo è divorata e putrida,
fino all'osso, siam polvere e cenere.
Della nostra sventura, nessun si rallegri,
ma pregate Dio che tutti noi assolva!

Se noi vi chiamiamo fratelli, non dovete
averne sdegno, anche se siamo uccisi
dalla giustizia. Tuttavia voi sapete
che animo turbolento hanno gli uomini.
Perdonateci, perché siamo trapassati,
verso il figlio della Vergine Maria,
ché la sua grazia non ci sia arida,
e ci preservi dalle fiamme infernali.
Siamo morti, nessuno ci tormenti,
ma pregate Dio che tutti noi assolva!

La pioggia ci ha lavati abbastanza
e il sole ci ha anneriti e seccati;
Gazze, corvi ci hanno gli occhi scavati,
e strappata la barba e le sopracciglia.
Mai un solo istante restiamo seduti;
di qua e di là, come fa il vento soffiando,
a suo agio, senza tregua siam sballottati
e in più colpiti e dagli uccelli beccati.
Non siate della nostra confraternita,
ma pregate Dio che tutti noi assolva!

Principe Gesù che hai potere su tutti,
fa che l'inferno in potere non ci abbia:
non avendo nulla a che spartire con lui.
Uomini, adesso, non derideteci,
ma pregate Dio che tutti noi assolva.

domenica 26 settembre 2010

Pico

Dopo i problemi causati dall'incomprensione familiare (vedi qui), posso finalmente esprimere, senza contrariare il fratello, la mia simpatia per Pico, un'intellettuale che andava più a fondo di molti che a quel tempo lo affiancavano. Riporto qualche passo di un brano del suo "De  hominis dignitate", letto (e rovinato) in classe:
"Già il Sommo Padre, Dio creatore, aveva foggiato secondo le leggi di un arcana sapienza questa dimora del mondo quale ci appare, tempio augustissimo della divinità. [...] Senonchè, recato il lavoro a compimento, l'artefice desiderava che ci fosse qualcuno capace di afferrare la ragione di un opera sì grande, di amarne la bellezza, di ammirarne la vastità. Perciò [...] pensò da ultimo a produrre l'uomo. (Poi narra che non erano rimasti nè archetipi nè tesori nè posti da dare all'uomo), Stabilì finalmente l'ottimo artefice che a colui cui nulla poteva dare  di proprio fosse comune tutto ciò che aveva singolarmente assegnato agli altri. Perciò [...] postolo nel cuore del mondo così gli parlò:"non ti ho dato, o Adamo, nè un posto determinato, nè un aspetto proprio, nè alcuna prerogativa tua, perchè quel posto, quell'aspetto, quelle prerogative che tu desidererai, tutto secondo il tuo voto e il tuo consiglio ottenga e conservi (qui emerge la tipica idea umanista dell'uomo come artefice del suo destino). [...]"
[...] Nell'uomo nascente il Padre ripose semi di ogni specie e germi di ogni vita. E secondo che ciascuno li avrà coltivati quelli cresceranno e daranno in lui frutti. E se saranno vegetali sarà pianta; se sensibili, sarà bruto (bestia); se razionali, diventerà animale celeste; se intellettuali, sarà angelo e figlio di Dio.
E qui viene la parte spettacolare: Ma se, non contento della sorte di nessuna creatura, si raccoglierà nel centro della sua unità, fatto uno spirito solo con Dio, nella solitaria caligine del Padre colui che fu posto sopra tutte le cose starà sopra tutte le cose."

sabato 25 settembre 2010

Grazie

E' autunno. Stamattina mi sono svegliata dopo 10 ore di sonno con il profumo del camino acceso. Un dono (non sapevo che serviva a far lievitare il pane) che mi ha reso felice e grata. Grata per il mattino di oggi.  Grata per la mia vita. Grata  perchè Dio è sceso in terra dandomi la possibilità di essere felice. Grata perchè davvero mi vuol bene.
Chiudo l'altro blog (ma non l'idea che lo sostiene) per mancanza di spazio, apro questo con il seguente desiderio: Qui presso a Te, Signor, restar vogl'io.