mercoledì 25 dicembre 2013

Buon Natale!!



"Laggiù una madre senza posa camminava,
fuori da una locanda ancora a vagare;
nel paese in cui lei si trovò senza tetto,
tutti gli uomini sono a casa.
Quella stalla malconcia a due passi,
fatta di travi instabili e sabbia scivolosa,
divenne qualcosa di così solido da resistere e reggere
più delle pietre squadrate dell'impero di Roma.
Perché tutti gli uomini hanno nostalgia anche quando sono a casa,
e si sentono forestieri sotto il sole,
come stranieri appoggiano la testa sul cuscino
alla fine di ogni giornata.
Qui combattiamo e ardiamo d'ira,
abbiamo occasioni, onori e grandi sorprese,
ma casa nostra è là sotto quel cielo di miracoli
in cui cominciò la storia di Natale.
Un bambino in una misera stalla,
con le bestie a scaldarlo ruminando;
solo là, dove Lui fu senza un tetto,
tu ed io siamo a casa.
Abbiamo mani all'opera e teste capaci,
ma i nostri cuori si sono persi – molto tempo fa!
In un luogo che nessuna carta o nave può indicarci
sotto la volta del cielo.
Questo mondo è selvaggio come raccontano le favole antiche,
e anche le cose ovvie sono strane,
basta la terra e basta l’aria
per suscitare la nostra meraviglia e le nostre guerre;
Ma il nostro riposo è lontano quanto il soffio di un drago
e troviamo pace solo in quelle cose impossibili,
in quei battiti d'ala fragorosi e fantastici
che volarono attorno a quella stella incredibile.
Di notte presso una capanna all'aperto
giungeranno infine tutti gli uomini,
in un luogo che è più antico dell'Eden
e che alto si leva oltre la grandezza di Roma.
Giungeranno fino alla fine del viaggio di una stella cometa,
fino a scorgere cose impossibili che tuttavia ci sono,
fino al luogo dove Dio fu senza un tetto
e dove tutti gli uomini sono a casa."


(G. K. Chesterton)

mercoledì 18 settembre 2013

Perdete tre quarti d'ora per un grand'uomo (in tutti i sensi)




Che il caro GKC continui a risvegliarci e farci innamorare della vita e di noi, uomini comuni. Viva Gilbert! E vivo lo è di sicuro.

domenica 1 settembre 2013

Angelus 1 settembre 2013

Nel link il testo integrale dell'angelus del 1 settembre 2013 di Papa Francesco, con un accorata richiesta di pregare per la pace. Egli ha indetto il 7 settembre una giornata di "preghiera e digiuno" per la pace in Siria e le "drammatiche conseguenze".
Un saluto a tutti voi.

http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2013/9/1/PAPA-FRANCESCO-Mai-piu-la-guerra-il-testo-integrale-dell-Angelus-Oggi-domenica-1-settembre-2013/423561/

venerdì 2 agosto 2013

Cardinale Joseph Ratzinger [Benedetto XVI, papa dal 2005 al 2013] 
Enciclica « Spe Salvi », 47 (© Libreria Editrice Vaticana)


Alcuni teologi recenti sono dell'avviso che il fuoco che brucia e insieme salva sia Cristo stesso, il Giudice e Salvatore. L'incontro con Lui è l'atto decisivo del Giudizio. Davanti al suo sguardo si fonde ogni falsità. È l'incontro con Lui che, bruciandoci, ci trasforma e ci libera per farci diventare veramente noi stessi. Le cose edificate durante la vita possono allora rivelarsi paglia secca, vuota millanteria e crollare. Ma nel dolore di questo incontro, in cui l'impuro ed il malsano del nostro essere si rendono a noi evidenti, sta la salvezza. Il suo sguardo, il tocco del suo cuore ci risana mediante una trasformazione certamente dolorosa « come attraverso il fuoco ». È, tuttavia, un dolore beato, in cui il potere santo del suo amore ci penetra come fiamma, consentendoci alla fine di essere totalmente noi stessi e con ciò totalmente di Dio.

Da "Vangelo del Giorno"

venerdì 28 giugno 2013

Carità



Ai nostri giorni, la malattia più terribile in occidente non è la tubercolosi o la lebbra, ma il fatto di sentirsi indesiderabile, non amato e abbandonato. Sappiamo curare le malattie del corpo con la medicina, ma l'unico rimedio alla solitudine, allo smarrimento, alla disperazione, è l'amore. Molti muoiono sulla terra per mancanza di un pezzo di pane, ma più ancora, per mancanza di un po' di amore. La povertà in occidente è un'altra specie di povertà ; non è soltanto una povertà di solitudine, ma anche di spiritualità. C'è una fame di amore come c'è una fame di Dio.

Beata Teresa di Calcutta (1910-1997), fondatrice delle Suore Missionarie della Carità 
A Simple Path 

venerdì 31 maggio 2013



"Quando scopro l'amore da cui vengo, di cui sono fatto e che mi attende, vivo una grande sorpresa. Io non c'ero e ora ci sono. Sono stato voluto, sono stato amato da sempre. Sono stato portato alla vita, attraverso i miei genitori, da un Essere personale e misterioso che ha voluto farmi passare dal nulla all'esistenza. Egli è Colui che chiama all'esistenza ciò che non è. Non solo non c'ero e ora ci sono, ma in ogni istante continuo ad essere mantenuto nella vita, non ricado nella polvere. è l'inizio della speranza che può rinnovare ogni mia giornata e quelle degli altri. Ecco il senso della parola positività."

Don Massimo Camisasca, Benvenuto a casa


"... la vita non è soltanto un piacere, ma un eccentrico privilegio [...] sentivo parlare, quand'ero ragazzo, di uomini di genio rientrati o mancati; sentivo spesso ripetere che più d'uno era un grande <avrebbe potuto essere>. Per me un fatto più solido e sensazionale è che il primo che passa è un grande <avrebbe potuto non essere>"


GKC, Ortodossia

lunedì 20 maggio 2013

"Come il nuotatore deve sempre nuotare, e il jazzista sempre suonare nel suo sax, così chi ama deve sempre amare e chi crede in Cristo sempre imparare a credere."
Jonah Lynch, "Egli canta ogni cosa"

giovedì 2 maggio 2013


"Non si può diventare semplici e veri in un solo giorno. Perseveriamo dunque e, soprattutto, abbiamo pazienza; quelli che credono non si affrettano."
"Confortate le braccia infiacchite e le ginocchia vacillanti rinfrancate: [...]Se siamo stanchi, non è perchè abbiamo già percorso un lungo tratto di cammino?"

Vincent Van Gogh

domenica 21 aprile 2013

Gridate Gesù!


Ecco che di nuovo il Papa indica a chi guardare, spezzando quello che rischia di diventare l'idolatria di un personaggio per fissare di nuovo gli occhi al Salvatore del mondo: "Francesco - Francesco!" grida la folla in piazza San Pietro. "Grazie del saluto - risponde Papa Francesco; e aggiunge: - Ma  salutate anche Gesù! Gridate forte: Gesù!"
Perchè quello che ci interessa non sono i discorsi o la forma, ma Cristo. Punto.

"Cio che ora vi dico di nascosto, proclamatelo apertamente; cio che vi sussurro all'orecchio, gridatelo dai tetti!" Mt 10, 27

venerdì 12 aprile 2013


La verità è luce che dà senso e valore alla carità. Questa luce è, a un tempo, quella della ragione e della fede, attraverso cui l'intelligenza perviene alla verità naturale e soprannaturale della carità: ne coglie il significato di donazione, di accoglienza e di comunione. Senza verità, la carità scivola nel sentimentalismo. L'amore diventa un guscio vuoto, da riempire arbitrariamente. È il fatale rischio dell'amore in una cultura senza verità. Esso è preda delle emozioni e delle opinioni contingenti dei soggetti, una parola abusata e distorta, fino a significare il contrario. La verità libera la carità dalle strettoie di un emotivismo che la priva di contenuti relazionali e sociali, e di un fideismo che la priva di respiro umano ed universale. 

Benedetto XVI, da Caritas in veritate



"Non è possibile uscire dal pericolo
se non per una via pericolosa"
G. Chesterton

Ovvero buttiamoci nella realtà con tutto il cuore.


domenica 31 marzo 2013

Buona Pasqua!



Regina coeli laetare!

Quia Quem meruisti portare
resurrexit sicut dixit!
Ora pro nobis Deum!


Surrexit Christus Spes mea
Qui sta la nostra gioia, la nostra forza, la nostra speranza: non siamo più soli, ma fino ai confini della terra ci accompagna il suo infinito amore. Buona Pasqua!

mercoledì 27 marzo 2013

Gioia e Croce verso la Pasqua


Dall'omelia del Papa nella Domenica delle Palme

"[...]  Gesù è Dio, ma si è abbassato a camminare con noi. E’ il nostro amico, il nostro fratello. Qui ci illumina nel cammino. E così oggi lo abbiamo accolto. E questa è la prima parola che vorrei dirvi: gioia! Non siate mai uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall’aver incontrato una Persona: Gesù, che è in mezzo a noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti! [...]   Noi accompagniamo, seguiamo Gesù, ma soprattutto sappiamo che Lui ci accompagna e ci carica sulle sue spalle: qui sta la nostra gioia, la speranza che dobbiamo portare in questo nostro mondo. E, per favore, non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù! [...]   è un Re che ama fino alla croce e che ci insegna a servire, ad amare. E voi non avete vergogna della sua Croce! Anzi, la abbracciate, perché avete capito che è nel dono di sé, nel dono di sé, nell’uscire da se stessi, che si ha la vera gioia e che con l’amore di Dio Lui ha vinto il male. [...]
Tre parole: gioia, croce, giovani.abbracciata con amore mai porta alla tristezza, ma alla gioia, alla gioia di essere salvati e di fare un pochettino quello che ha fatto Lui quel giorno della sua morte."

lunedì 4 marzo 2013

Buona Quaresima

[...] Il cristiano è una persona conquistata dall’amore di Cristo e perciò, mosso da questo amore - «caritas Christi urget nos» (2 Cor 5,14) –, è aperto in modo profondo e concreto all'amore per il prossimo (cfr ibid., 33). Tale atteggiamento nasce anzitutto dalla coscienza di essere amati, perdonati, addirittura serviti dal Signore, che si china a lavare i piedi degli Apostoli e offre Se stesso sulla croce per attirare l’umanità nell’amore di Dio.
«La fede ci mostra il Dio che ha dato il suo Figlio per noi e suscita così in noi la vittoriosa certezza che è proprio vero: Dio è amore! ... La fede, che prende coscienza dell'amore di Dio rivelatosi nel cuore trafitto di Gesù sulla croce, suscita a sua volta l'amore. Esso è la luce – in fondo l'unica – che rischiara sempre di nuovo un mondo buio e ci dà il coraggio di vivere e di agire» (ibid., 39). Tutto ciò ci fa capire come il principale atteggiamento distintivo dei cristiani sia proprio «l'amore fondato sulla fede e da essa plasmato» (ibid., 7). [...]




martedì 19 febbraio 2013

Anche per gli architetti!

L’amore, l’amicizia di Dio, ci è stata data perché arrivi anche agli altri. E dobbiamo portare un frutto che rimanga. Tutti gli uomini vogliono lasciare una traccia che rimanga. Ma che cosa rimane? Il denaro no. Anche gli edifici non rimangono; i libri nemmeno.
L’unica cosa, che rimane in eterno, è l’anima umana, l’uomo creato da Dio per l’eternità. Il frutto che rimane è perciò quanto abbiamo seminato nelle anime umane – l’amore, la conoscenza; il gesto capace di toccare il cuore; la parola che apre l’anima alla gioia del Signore. Allora andiamo e preghiamo il Signore, perché ci aiuti a portare frutto, un frutto che rimane. Solo così la terra viene cambiata da valle di lacrime in giardino di Dio”.


Papa Benedetto XVI

venerdì 15 febbraio 2013


Carissimi Fratelli,

vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. 

Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. 

Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice. 

Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice. 

Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio”.


Come diceva Don Pino, quest'uomo pieno di coraggio e di umiltà si fa di lato, così che appaia sfolgorante dietro a lui Colui che regge la Chiesa e salva il mondo.

http://www.tempi.it/blog/il-papa-ci-ha-messo-tutti-sottosopra-e-cosi-ora-vediamo-il-mondo-da-unaltra-prospettiva#.UR6rgKWExZh

sabato 12 gennaio 2013

"E' questo, mi pare il più grave problema che possa proporsi un filosofo, e sarà questo, in certo modo, il maggior problema del presente libro. Che cosa possiamo noi escogitare per trasportare la nostra casa in mezzo alle meraviglie dell'universo? Come può questa strana città cosmica, con i suoi cittadini dalle molte gambe, con i suoi vecchi e mostruosi lampioni, darci al tempo stesso il fascino di una città sconosciuta e la comodità e l'onore di essere la nostra abituale dimora?"

G. K. Chesterton, Ortodossia