giovedì 29 settembre 2011

Bravo O'Brien


Amo la scrittura di O'Brien: è un padre che sa il modo di amare i suoi figli: prenderli per mano e salire correndo su una montagna, buttarsi sulle nuvole e cadere sofficemente sospinti dal vento, alzarsi sulle correnti, precipitare con la pioggia e camminare guardando il cielo.


martedì 27 settembre 2011

-Dice il Signore degli eserciti: "In quei giorni, dieci uomini di tutte le lingue delle genti afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello e gli diranno: Vogliamo venire con voi, perché abbiamo compreso che Dio è con voi".-


Libro di Zaccaria 8, 23

domenica 25 settembre 2011

Sono commossa dal bene che mi vogliono!


Hai cercato la libertà lontano,
hai trovato la noia e le catene,
hai vagato senza via
solo con la tua fame.

Apri le braccia,
corri incontro al Padre;
oggi la sua Casa sarà in festa per te.

Se vorrai spezzare le catene,
troverai la strada dell’Amore,
la tua gioia canterai:
questa è libertà.

I tuoi occhi ricercano l’azzurro;
c’è una Casa che aspetta il tuo ritorno
e la pace tornerà:
questa è libertà.

Apri le tue braccia, Domenico Machetta

  

mercoledì 14 settembre 2011

Il banco, ovvero Dio vede e provvede

e altre storielle sui primi giorni di scuola



Sono tre giorni che sono tornata a scuola. Vi aspettate disperazione, lamentele e tristezza?
Allora leggete da un'altra parte. Non qui.

Nella mia classe ci sono alcuni compagni a cui sono particolarmente legata, e quest'anno avrei voluto molto sedermi vicino a qualcuno di loro. Ma pochi giorni prima dell'inizio scopro che tutti sono già accoppiati, e dunque per ora sono sola. Dato che l'atra parte di classe e molto legata comincio ad avere il terrore di finire vicino a uno in particolare, cosa che davvero non vorrei. Ho fatto cadere lacrime amare nel giardino: si tratta di un anno intero, l'ultimo, e se sei vicino alla persona con cui proprio non fili........... Beh, posso mettermi con X, anche se... Non vedo via d'uscita e dunque mi dico: allora, o Dio c'è anche qui, o sono tutte storie. Mi fido di Te. So che dovunque capiterò sarà per un motivo, anche se mi parrà tremendo. E poi grazie alla lettura del meraviglioso romanzo "L'isola del mondo" continuo: offrirò le sofferenze; anche in questa circostanza esiste una ragione. Passo nella tranquillità gli ultimi giorni di vacanza e alla mattina di lunedì i posti si riempiono grandiosamente e infine si siede accanto a me una ragazza che mi è cara, benchè non la conosca tantissimo. Qui è chiara la Grazia di Dio, maledetta te che disperavi. Deo Gratias. "Sono contenta di essere con te!" le dico. "Anch'io" risponde.
Il tutto ad maiorem Dei gloriam, naturalmente.


Dopo un inizio così grande sono felice.

Oggi ho incontrato una mia ex professoressa di italiano e latino nel corridoio, una cara, cara donna. Mi ha chiesto come stavo, mi ha fatto gli auguri per l'anno e infine, lasciandomi esterrefatta, mi ha detto che sapeva che ero andata a lavorare al Meeting e mi ha chiesto come era stato. Splendido, rispondo io, come sempre. E di Sul suo volto il sorriso si allarga ancora di più (non pensavo fosse possibile). Ho lavorato come volontaria, è stato faticoso, ma impagabile, continuo felice. E poi mi saluta. Ho ripensato solo più tardi a come io non l'abbia vista mai abbattuta, e a tutti i giorni che ci incontrava con il sorriso e con un gioia indistruttibile. Lei è una donna felice. Dopo oggi non me ne stupisco. Perchè i beati sono tutti in Paradiso...
  

giovedì 8 settembre 2011


"Dopo aver santificato le vostre anime con l'obbedienza alla verità, per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, essendo stati rigenerati non da un seme corruttibile, ma immortale, cioè dalla parola di DIo viva ed eterna."

1Pt 1, 22-23

Grazie amici carissimi, antichi, nuovi e tanto amati!
  

Il Papa sulla Bellezza: splendido

Cari fratelli e sorelle,

più volte ho richiamato, in questo periodo, la necessità per ogni cristiano di trovare tempo per Dio, per la preghiera, in mezzo alle tante occupazioni delle nostre giornate. Il Signore stesso ci offre molte occasioni perché ci ricordiamo di Lui. Oggi vorrei soffermarmi brevemente su uno di questi canali che possono condurci a Dio ed essere anche di aiuto nell’incontro con Lui: è la via delle espressioni artistiche, parte di quella “via pulchritudinis” – “via della bellezza” - di cui ho parlato più volte e che l’uomo d’oggi dovrebbe recuperare nel suo significato più profondo.

Forse vi è capitato qualche volta davanti ad una scultura, ad un quadro, ad alcuni versi di una poesia, o ad un brano musicale, di provare un’intima emozione, un senso di gioia, di percepire, cioè, chiaramente che di fronte a voi non c’era soltanto materia, un pezzo di marmo o di bronzo, una tela dipinta, un insieme di lettere o un cumulo di suoni, ma qualcosa di più grande, qualcosa che “parla”, capace di toccare il cuore, di comunicare un messaggio, di elevare l’animo. Un’opera d’arte è frutto della capacità creativa dell’essere umano, che si interroga davanti alla realtà visibile, cerca di scoprirne il senso profondo e di comunicarlo attraverso il linguaggio delle forme, dei colori, dei suoni. L’arte è capace di esprimere e rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede, manifesta la sete e la ricerca dell’infinito. Anzi, è come una porta aperta verso l’infinito, verso una bellezza e una verità che vanno al di là del quotidiano. E un’opera d’arte può aprire gli occhi della mente e del cuore, sospingendoci verso l’alto.

Ma ci sono espressioni artistiche che sono vere strade verso Dio, la Bellezza suprema, anzi sono un aiuto a crescere nel rapporto con Lui, nella preghiera. Si tratta delle opere che nascono dalla fede e che esprimono la fede. Un esempio lo possiamo avere quando visitiamo una cattedrale gotica: siamo rapiti dalle linee verticali che si stagliano verso il cielo ed attirano in alto il nostro sguardo e il nostro spirito, mentre, in pari tempo, ci sentiamo piccoli, eppure desiderosi di pienezza… O quando entriamo in una chiesa romanica: siamo invitati in modo spontaneo al raccoglimento e alla preghiera. Percepiamo che in questi splendidi edifici è come racchiusa la fede di generazioni. Oppure, quando ascoltiamo un brano di musica sacra che fa vibrare le corde del nostro cuore, il nostro animo viene come dilatato ed è aiutato a rivolgersi a Dio. Mi torna in mente un concerto di musiche di Johann Sebastian Bach, a Monaco di Baviera, diretto da Leonard Bernstein. Al termine dell’ultimo brano, una delle Cantate, sentii, non per ragionamento, ma nel profondo del cuore, che ciò che avevo ascoltato mi aveva trasmesso verità, verità del sommo compositore, e mi spingeva a ringraziare Dio. Accanto a me c'era il vescovo luterano di Monaco e spontaneamente gli dissi: “Sentendo questo si capisce: è vero; è vera la fede così forte, e la bellezza che esprime irresistibilmente la presenza della verità di Dio. Ma quante volte quadri o affreschi, frutto della fede dell’artista, nelle loro forme, nei loro colori, nella loro luce, ci spingono a rivolgere il pensiero a Dio e fanno crescere in noi il desiderio di attingere alla sorgente di ogni bellezza. Rimane profondamente vero quanto ha scritto un grande artista, Marc Chagall, che i pittori per secoli hanno intinto il loro pennello in quell’alfabeto colorato che è la Bibbia. Quante volte allora le espressioni artistiche possono essere occasioni per ricordarci di Dio, per aiutare la nostra preghiera o anche la conversione del cuore! Paul Claudel, famoso poeta, drammaturgo e diplomatico francese, nella Basilica di Notre Dame a Parigi, nel 1886, proprio ascoltando il canto del Magnificat durante la Messa di Natale, avvertì la presenza di Dio. Non era entrato in chiesa per motivi di fede, era entrato proprio per cercare argomenti contro i cristiani, e invece la grazia di Dio operò nel suo cuore.

Cari amici, vi invito a riscoprire l’importanza di questa via anche per la preghiera, per la nostra relazione viva con Dio. Le città e i paesi in tutto il mondo racchiudono tesori d’arte che esprimono la fede e ci richiamano al rapporto con Dio. La visita ai luoghi d’arte, allora, non sia solo occasione di arricchimento culturale - anche questo - ma soprattutto possa diventare un momento di grazia, di stimolo per rafforzare il nostro legame e il nostro dialogo con il Signore, per fermarsi a contemplare - nel passaggio dalla semplice realtà esteriore alla realtà più profonda che esprime - il raggio di bellezza che ci colpisce, che quasi ci “ferisce” nell’intimo e ci invita a salire verso Dio. Finisco con una preghiera di un Salmo, il Salmo 27: “Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco: abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore e ammirare il suo santuario” (v. 4). Speriamo che il Signore ci aiuti a contemplare la sua bellezza, sia nella natura che nelle opere d'arte, così da essere toccati dalla luce del suo volto, perché anche noi possiamo essere luci per il nostro prossimo. Grazie.

martedì 6 settembre 2011

Racconti settembrini


Se trovate qualcosa di strano in queste righe che sto per scrivere, non date la colpa a me, ma ai fumi dell'alcol. No, non preoccupatevi, non sono gli effetti di una notte di peccaminosa ebbrezza, nè mi sono ubriacata alle nove di mattina col mosto: come impone il tempo e la luna, stamattina ho imbottigliato vino Barbera per ore e ore (bè, non esageriamo). La luna calante di settembre è colei che permette al vino di diventare frizzante, dunque dalle 8 e mezza la famiglia si è armata di coraggio e ha cominciato a svuotare le damigiane. Ricordo che riempiendo bottiglia dopo bottiglia mi è venuta una riflessione molto profonda sul destino umano, tanto profonda che non me la ricordo. Con grande efficienza (quella c'è sempre quando si tratta di cibo e bevande) io e il fratello siamo entrati in simbiosi con la macchina tappabottiglie lavorando a ritmi serrati e tappando a velocità record le bottiglie. Le macchine tappabottiglie sono una bella cosa: basta un po' di immaginazione per ritrovarsi a bordo di una caravella a caricare il cannoncino e sparare bordate contro il nemico. A chi non conosce questa macchina (e comunque a tutti) consiglio di cuore di leggere il racconto di Guareschi intitolato "Il dono migliore" (è nel Corrierino delle famiglie). Intanto io mi tengo in corpo quel litro di vino che ho respirato nella stanzetta dello scantinato e continuo allegra questa giornata.

domenica 4 settembre 2011



"E un Dio che ha fatto cose così eccelse coi fiori, con gli alberi, con la coda dei gattini, avrà bene la facoltà di darci la Sua Carne da mangiare, il Suo Sangue da bere nell'Eucarestia. Il miracolo delle leggi e delle regole, infatti, non è nè più nè meno miracoloso dell'infrazione di queste leggi e di queste regole."

Bruce Marshall, Tutta la gloria nel profondo. Il mondo, la carne e Padre Smith, Jaca Book, (2009), pag 144

sabato 3 settembre 2011



"L'imprevisto è la sola speranza" 
E. Montale

Perchè nell'imprevisto si incontra il Divino.