giovedì 28 aprile 2011





"Cristo è all'opera in un io commosso; abbi attenzione verso la realtà perchè è lì che Lui si fa vedere, è lì che si risveglia il cuore.  L'averLo visto te ne fa sentire ancora di più la mancanza"

"Mi chiede: Non è che sei passata dalla dipendenza dalla droga alla dipendenza dalla comunità? Lo dico proprio fuori dai denti: io dipendo solo da Cristo. La Comunità è una cosa bella e io non la lascio."

"Entusiasmo=essere dentro Dio. L'unica cosa in cui bisogna essere forti è il desiderio di essere raggiunti da una cosa grandissima."

"Frugare la realtà con curiosità. State al cuore e alla realtà e Lo riconoscerete, otterrete pian piano questa familiarità a Lui."

"E? impossibile che io non cada: se fossi in grado di stare in piedi da solo, c'era bisogno di Gesù? (State contenti , umana gente al quia;/ché, se possuto aveste veder tutto,/mestier non era partorir Maria”) Un momento di fatica non può far fuori quello che hai vissuto e amato. Che Volto avrà oggi? E' la fantasia del Mistero. L'iniziativa di Dio è un abbraccio al mio bisogno umano."




Saluto al Triduo pasquale di Gioventù Studentesca

Rimini, 21−23 aprile 2011


Sentire urgere dentro di sé le esigenze di felicità, di bellezza, di giustizia, di amore, di verità, sentirle vibrare, ribollire in ogni fibra del nostro essere è inevitabile, tranne che uno sia una pietra. Prenderle sul serio è una decisione, la decisione più grande della vita. Dalle conseguenze imprevedibili. Solo per audaci. Solo per gente viva, libera, capace di volersi veramente bene. Per gente che vuol vivere all’altezza dell’ideale a cui il cuore spinge senza sosta. 

Trovare compagni al destino così è una grazia. Per questo la Bibbia dice: «Chi trova un amico, trova un tesoro». Mi auguro di trovare tanti amici tra di voi. Che non abbiano paura delle proprie esigenze. Che non abbiano paura di diventare grandi, di essere adulti. Anzi, che non si accontentino di niente di meno.
In attesa di incrociarvi in un qualche tornante della strada, vi auguro una Buona Pasqua.


Vostro compagno d’avventura


Julián Carrón


23 aprile 2011.


domenica 24 aprile 2011

Nella domenica di Resurrezione


"Se Cristo non fosse risorto nessuno potrebbe mai rispondere al grido del Cuore e dell'umanità". 
Ma è in Lui che la Speranza diventa certa e la Gioia eterna. In questo giorno ogni nostro capello è salvato. Buona Pasqua! Non un augurio di serenità, ma l'augurio di rimanere sempre vicini a Colui che dà ed è tutto.

  

domenica 17 aprile 2011

?!

La vita è un punto interrogativo: non sai mai cosa ti sta per succedere. Quello che fa il cristiano è raddrizzare la stanghetta e riconoscerla come un immenso punto esclamativo: una meraviglia, a volte un dolore che ha un motivo, ma comunque un dono che  si succede continuamente.


"Tutte le circostanze, per quanto di bene, di bello e di affascinante hanno, richiamano all'insuperabile bellezza della presenza del Mistero, della presenza di Cristo."


Luigi Giussani, "Si può vivere così?", pag 195




   

mercoledì 13 aprile 2011

Vita studentesca (almeno della IIB)

Mentre la primavera scoppia e splende fuori, in questo periodo sotto l'intensa fatica dello studio si cammina pian pianino, quasi a tentoni, verso Dio. Se lo perdi di vista c'è qualcosa che te Lo richiama. Anche solo la pratica che nella mia classe è ormai diffusa: "Prega per me che riesca a studiare!" "Prega Dio che riesca a finire italiano!"
Quasi ogni giorno quando esco dalla classe vengo sommersa da queste richieste che, nel mio piccolo e con la mia scarsa memoria, cerco di soddisfare. Sono davvero sicuri che funzioni, e già questo mi lascia a bocca aperta: hanno fede! Ma la cosa che davvero mi lascia esterrefatta è che questi miei compagni abbiano capito che la scuola, lo studio, lo sport, insomma ogni loro momento non esula dall'interesse di Dio: mentre studi Dio ti guarda benigno, mentre dormi uguale, mentre sei interrogato pure. Vero è che spesso è la paura che ti fa rivolgere a Dio; verrebbe quasi da dire: -non vale!-, ma come diceva Sant'Agostino, "la preghiera più grande è il desiderio" e sono ben pochi i motivi per cui si vuole ardentemente una cosa oltre che la strizza...

sabato 9 aprile 2011



"Ama e fa' ciò che vuoi"

Sant'Agostino


Frase conosciutissima, ma io la scrivo affinchè possiamo non scordarcene, cosa che a me tanto spesso capita. La mente umana ha bisogno di essere riverniciata qualche volta, come il Golden Gate.

sabato 2 aprile 2011

Morte gioiosa di Cirano


Ultima scena, ove Cirano esprime la sua ultima volontà: presentarsi a Dio con il suo pennacchio.

CIRANO
Elle viene. I miei piedi già son di marmo. Già 
ho di piombo le mani. Ma poi ch'è per la strada,
voglio aspettarla in piedi... E con in man la spada!

LE BRET
Cirano!

ROSSANA
Ahimè, Cirano!

CIRANO
Ella guarda... Mi pare...
che la Camusa ardisca il mio naso guardare!
Che dite?... è vana... so... la resistenza adesso,
ma non si pugna nella speranza del successo!
No, no: è più bello battersi quando è in vano. - Qual fosco
drappello è lì? - Son mille... Ah, sì! Vi riconosco,
vecchi nemici miei, siete tutti colà!
La Menzogna? Ecco, prendi!... Ecco, ecco le Viltà
ed ecco i Compromessi, i Pregiudizi! Che
io venga a patti? Mai! - Ed eccoti anche te,
Stoltezza! - Io so che alfine sarò da voi disfatto;
ma non monta: io mi batto, io mi batto!
Voi mi strappate tutto, tutto: il lauro e la rosa!
Strappate pur! Malgrado vostro, c'è qualche cosa
ch'io mi porto (e stasera quando in cielo entrerò,
fiero l'azzurra soglia salutarne io potrò)
ch'io porto meco, senza piega nè macchia, a Dio,
vostro malgrado...                                    .
 Ed è...
ROSSANA
                       Ed è?

CIRANO (sorridendo)
                                                               Il pennacchio mio!


Edmond Rostand, Cirano di Bergerac, atto V scena V


   

venerdì 1 aprile 2011


IL PRIMO CADETTO (alzando le spalle)
Sempre il motto, la punta!

CIRANO
La punta, il motto, ognora!
Oh, morire una sera, sotto un cielo di rosa,
facendo un motto arguto, per una gloriosa
causa! - Oh, cader colpito dall'arma veramente
nobile, e per la mano di un nemico eccellente;
su una zolla di gloria, e lontano da un letto,
di febbre, con sul labbro la punta come in petto!

Edmond Rostand, Cirano di Bergerac, atto IV scena III