martedì 29 maggio 2012

Lewis su Dio e amore


"Una cosa, comunque, devo al matrimonio. Mai più crederò che la religione sia un prodotto dei nostri appetiti inconsci e insoddisfatti e un surrogato del sesso. I pochi anni che io e H. abbiamo passato insieme sono stati un vero banchetto d'amore; l'amore in tutte le sue modulazioni: solenne e festoso, romantico e realistico, a volte clamoroso come un temporale, a volte dimesso e accogliente come infilarsi le pantofole. Non un angolo del cuore e del corpo è rimasto insoddisfatto. Se Dio fosse un surrogato dell'amore, avremmo dovuto perdere ogni interesse per Lui. Perché sprecare tempo con i surrogati quando si ha l'originale? Ma non è così. Sapevamo entrambi che volevamo qualcosa oltre l'altro - qualcosa di affatto diverso, il cui bisogno era affatto diverso."

C. S. Lewis, diario di un dolore

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