martedì 14 giugno 2011

"Mia nonna- dissi a voce bassa- avrebbe detto che siamo tutti in esilio, e che nessuna casa terrena potrà mai guarirci dalla santa nostalgia di casa che ci impedisce di restare in pace".
Lui rimase silenzioso per un bel po', mentre seguiva con la sguardo un'aquila che volteggiava intorno al Dito Verde nel vuoto sempre più scuro.
Poi disse: "Penso che sua nonna avesse ragione", e si alzò appoggiandosi al suo rastrello pieno di erbacce. "Credo che questa debba essere la ragione", disse, "il segreto di questa nostra vita da uomini, così piena allo stesso modo di incanto e insoddisfazione. Ma credo anche che si possa dire qualcosa di più. Penso infatti che Dio ci abbia dato, per una buona ragione, l'amore per certi luoghi speciali, per un focolare e per una terra natia. [...] Voglio dire che se c'è una casa per me in Cielo, questa avrà un lampione verde e una siepe, o qualcosa di concreto e inequivocabile come un lampione verde e una siepe. Quello che voglio dire è che Dio mi ha offerto di amare e servire un determinato luogo, e che mi ha fatto fare, per onorare questo luogo, un sacco di cose... diciamo così... bizzarre, in modo che io potessi testimoniare, contro tutti gli infiniti e contro tutti i sofismi, che il Paradiso è in un certo luogo, e non dovunque, e che è qualcosa di preciso e non qualsiasi cosa. E io, dopo tutto questo, non sarei affatto sorpreso di scoprire che, se dovesse esserci una casa in cielo per me, questa dovrebbe avere davvero un lampione verde".


Gilbert Keith Chesterton, Uomovivo
  

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