lunedì 19 dicembre 2011


"Coraggio è, in effetti, una contraddizione in termini. Significa: un forte desiderio di vivere che prende la sua forma dalla prontezza a morire. ‘Chi perderà la sua vita, la salverà’, non è una citazione mistica per santi ed eroi. È un’indicazione quotidiana per marinai e montanari. Non deve semplicemente aggrapparsi alla vita, perché sarebbe un codardo, e non ne uscirebbe. Non deve semplicemente aspettare di morire, perché sarebbe un suicida, e non ne uscirebbe. Deve difendere la propria vita con un furioso spirito di indifferenza nei confronti di essa; deve desiderare la vita con acqua e, anche, bere la morte come vino. Nessun filosofo, credo, ha mai trattato questo enigma con sufficiente lucidità, e neppure io l’ho fatto. Ma la Cristianità ha fatto di più: ha segnato il limite tra la tomba tragica di un suicida e quella di un eroe, mostrando la distanza che c’è tra chi muore in nome della vita e chi muore in nome della morte. "
(Da Ortodossia1908)



Dal blog di Annalisa Teggi

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